Pavia capitale Longobarda

La storia d’Italia è un susseguirsi di dominazioni che ci hanno lasciato un segno negli usi, costumi e testimonianze, i Longobardi invece, nonostante il lungo periodo di avvenimenti nel nostro Paese, non hanno tramandato una vera e propria identità  forse perché  è una popolazione che  non la si conosce abbastanza.

A questa lacuna del passato, grazie alla mostra-evento che ora si tiene a Pavia, si ha la possibilità di rivivere ed imparare la storia di questo popolo, “Gli uomini dalle lunghe barbe”, i Longobardi appunti che attraverso le Alpi Giulie iniziano la loro espansione sul suolo italiano .

Vengono spiegate in modo semplice ed immediato le vicende storiche che sono costituite da sfide, relazioni, mediazioni, guerre, alleanze strategiche , ma soprattutto da contaminazioni  culturali tra differenti civiltà e grandi personalità.

Un periodo molto lontano che vede Pavia la capitale del Regno Longobardo fino a Carlo Magno (che l’ha abbattuto nel 774) ed il  sud d’Italia invece, con il Ducato di Benevento durato sino ad oltre metà dell’XI secolo.

Si impara che gli uomini dalle lunghe barbe contribuirono ad avviare quel lungo periodo di frammentazione politica della penisola italica che si è protratto fino al Risorgimento.

Castello Visconteo di Pavia

Mostra

“Longobardi. Un popolo che cambia la storia”

La mostra si tiene nelle scuderie del Castello Visconteo di Pavia , Viale XI Febbraio, 35  dal 1 settembre al 3 dicembre.

Gli orari della mostra sono: da martedì a domenica dalle 10 alle 18, mentre il lunedì solo per gruppi con visita guidata organizzata dalle 10 alle 13. Il costo del biglietto intero è di 12 Euro, ridotto 8 Euro.

Nel grande spazio espositivo del Castello,vi sono anche i Musei Civici, dove sono ospitate le collezioni permanenti relative all’epoca longobarda come ad esempio I due plutei di Santa Maria Teodote, le oreficerie e le epigrafi funerarie di sovrani, badesse e nobili pavesi.

Castello Visconteo di Pavia ingresso alle scuderie.

La mostra proseguirà a Napoli dal 15 Dicembre al 25 Marzo 2018 ed infine concluderà il suo percorso a San Pietroburgo iniziando ad Aprile sino a fine giugno 2018.

Questa mostra-evento è nata dalla collaborazione internazionale di tre istituzioni i Musei Civici di Pavia, Museo Archeologico nazionale di Napoli, Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo è curata da Gian Piero Brogiolo e Federico Marazzi in collaborazione col Mibact. Si presenta come un evento straordinario per le nuove conoscenze e la quantità dei materiali raccolti, centinaia dei quali sono inediti.

La storia longobarda viene magistralmente spiegata attraverso un intelligente  allestimento che unisce creatività, design, ologrammi, video, touchscreen e approfondimenti multimediali che accompagnano il visitatore alla mostra in 32 siti e centri longobardi rappresentati con testimonianze che uniscono il nord ed il sud Italia.

Mostra-evento
“Longobardi. Un popolo che cambia la storia”

Dai ritrovamenti delle necropoli presenti nell’esposizione, emerge il carattere guerresco dei Longobardi, la  divisione in clan, le sepolture di cavalli e cani, sacrificati per il loro padrone, le offerte alimentari come viatico verso l’aldilà e ci restituiscono raffinati monili e amuleti sia femminili che maschili.

Il linguaggio decorativo è costituito da composizioni simmetriche con caotici intrecci ed è popolato da animali molto astratti. Vediamo  cani, lupi, cinghiali, aquile, cervi e serpenti, cavalli e maschere umane, che incarnano antiche credenze della natura e delle forze ultraterrene.

Col tempo, questo stile si stempera e si aggrazia per la contaminazione della cultura Romanza e Cristiana che trasformano il linguaggio figurativo in temi più naturalistici.

Dai corredi funerari si rileva che il segno distintivo per ogni discendente delle persone che hanno un ruolo di guida nella comunità è il cranio deformato artificialmente mediante strette fasciature in età neo-natale.

Mostra-evento
“Longobardi. Un popolo che cambia la storia” sepoltura di cavallo e cani

Sempre dai corredi funerari  impariamo l’importanza dell’uso delle armi, degli scudi e delle staffe, a quei tempi poco diffuse in Italia e che l’organizzazione sociale si basava su istituzioni militari.

Gli stessi Santi come San Michele e San Giorgio, che hanno avuto maggior riscontro in termini di devozione da parte dei longobardi, vengono sempre rappresentati con le armi in mano.

Nella sezione dedicata a Pavia, troviamo “il re Rotari”, il primo e più antico codice di leggi redatte in latino, con parole germaniche che servivano da riferimento, ma senza alcun legame con la tradizione giuridica romana.

Il codice  prende spunto e trasferisce dalla tradizione orale le norme da rispettare. Viene suddiviso in  paragrafi, si stabilirono multe, abitudini, si introdusse il carcere fra le pene e vennero attenuate leggi fino a quel tempo molto crudeli.

Un viaggio della saga longobarda con un allestimento innovativo in campo archeologico, ricco di capolavori che rappresentano questo popolo di “barbari” guerrieri, capaci di diventare anche raffinati e sorprendenti tanto da gettare le basi dell’Europa carolingia.

Pavia tra storia, leggende e itinerari

La mostra diventa fondamentale come punto di partenza per la Pavia longobarda.

Percorsi e orari alla scoperta di Pavia Longobarda

Cripta di Sant’Eusebio

Il percorso consigliato alla scoperta della capitale longobarda prosegue con la visita della cripta di Sant’Eusebio (realizzata nella prima metà del sec. VII e inizio sec. XI) situata in Piazza Leonardo da Vinci detta anche Piazza delle Tre Torri.

Piazza Leonardo da Vinci detta anche Piazza delle Tre Torri.

Aperta purtroppo solo venerdi dalle14,30 alle 17.00, sabato e domenica dalle ore 11.00 alle ore 17.00.

La graziosa cripta di Sant’Eusebio è ciò che resta di un’antica chiesa romanica,sorta su un preesistente tempio longobardo dei tempi di re Rotari. Fu dedicata a Sant’Eusebio dopo la conversione al cattolicesimo del popolo longobardo. La cripta è  divisa in cinque navate da esili colonne che sostengono volte a crociera.

I capitelli delle colonnine sono di forma tronco piramidale e riproducono differenti disegni, alcuni di questi appartengono alla prima costruzione ariana e  al ciclo di affreschi romanici che decorano le volte.

 

Il viaggio consigliato alla scoperta del regno prosegue con l’ex monastero di San Felice (aperto solo domenica dalle ore 14.00 alle ore 18.00) e della chiesa di San Giovanni Domnarum ( aperto solo domenica dalle ore 15. Alle ore 17.00)  fino alle testimonianze conservate nelle basiliche di San Michele Maggiore e di San Pietro in Ciel d’Ora, purtroppo compatibilmente con gli orari e i giorni di apertura dedicati.

La lapide di Alboino

La lapide di Alboino

La lapide di Alboino, oggi all’incrocio tra via Scarpa e via Alboino. ricorda che un tempo era la porta della città di Pavia che dopo un lungo assedio durato tre anni e sei mesi, proprio sulla sua soglia il cavallo di Alboino  cadde per punire il re che in cuor suo aveva deciso di non voler rispettare ed onorare la parola data, per poi rialzarsi alla decisione di entrare in pace.

La reggia di Aboino

La reggia di Aboino

L’edificio  in Via Alboino 10, costruito nella prima metà del XV secolo dai Beccaria, spicca tra gli altri per il rosso mattone e per le eleganti finestre con decorazioni in cotto. La tradizione popolare  ricorda che la reggia di re Alboino si trovasse a pochi passi dalla chiesa di San Michele Maggiore.

Basilica di San Michele Maggiore

 La basilica di San Michele Maggiore è un capolavoro di stile romanico lombardo, venne edificato su un preesistente edificio longobardo, nel quale si svolgevano le cerimonie di incoronazione dei sovrani del regno italico.

La basilica ospitò nei secoli altre fastose cerimonie ed incoronazioni, anche Federico Barbarossa nel 1155  si fece incoronare Re d’Italia, all’età di 32 anni, proprio qui.

La ricostruzione in forme romaniche mostra l’insolito rivestimento esterno costituito da pietra arenaria dell’Oltrepò, anziché i classici mattoni rossi a vista . Purtroppo la tenera pietra, seppur molto elegante, non ha resistito all’usura del tempo e delle intemperie .

Mosaico San Michele Maggiore

Questa è la prima chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, interessantissimo è il mosaico romanico pavimentale del Presbiterio, rinvenuto per caso, grazie alla rimozione dell’altare maggiore che per lungo tempo  l’ha coperto e preservato.

A Pavia fu coniata la prima moneta longobarda, la quale raffigurava proprio la chiesa di San Michele.

Grazie ai bravi e preparati volontari del Touring è possibile effettuare una visita guidata gratuita della Basilica, tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 17.00 orario continuato, tranne il lunedi.

In conclusione il dominio longobardo fu una delle fasi salienti della storia pavese due secoli di importanti vicende politiche, militari, religiose e culturali, delle quali oggi rimangono tracce che vanno rintracciate in città e che vale la pena scoprire. Una mostra ed un percorso che consiglio , l’unico personale disappunto è la poca flessibilità  costituita dai giorni e  dagli orari dei siti proposti e collegati alla mostra. Lo trovo limitante, visto che l’evento dura sino al 3 dicembre , un piccolo sforzo per tenere aperti alle visite i luoghi proposti anche durante la settimana si potrebbe fare!!!!

 

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